È domenica sera e sto ripensando alla giornata appena trascorsa.
Una frase tra tutte ha acceso la mia attenzione e ha nutrito la voglia e il bisogno di scrivere questo breve articolo. L’obiettivo, come al solito, non è quello di suscitare consensi, ma quello di condividere una riflessione e di attivarne delle altre.
“Zia, posso leggere un’oretta prima di pranzo? Possiamo farlo un po’ insieme?”
Sì, ho la fortuna di avere dei nipoti, nipoti che leggono. Anzi, questi sono bambini che divorano letteralmente i libri, che li chiedono a Babbo Natale e per il compleanno: soprattutto E., la grande di 11 anni, sportiva per vocazione, sempre in movimento.
Oggi la osservavo, persa nel suo mondo di draghi e nomi di difficile pronuncia, mentre leggeva con attenzione parole molto piccole, dentro un libro di oltre 400 pagine – il primo di una trilogia – di quelli con la carta così sottile da rompersi facilmente.
Così mi sono chiesta – anzi le ho chiesto – cosa ci fosse di bello nella lettura.
La lezione è stata entusiasmante e ricca, ve la riporto. Così che ogni educatore o genitore possa tener presente queste parole e, dove possibile, possa incoraggiarle e sostenerle, renderle un esercizio quotidiano, da fare insieme. Già, la parola magica è “insieme“.
“Per prima cosa mi piace immaginare.”
“Quando leggo, se un libro è scritto come si deve, riesco a vedere quel mondo. Anche se non sono stata dai nani di fosso, io posso vederli. Come in un film, solo che nei libri è diverso perché i personaggi li crei tu e anche i paesaggi. Può sembrare che devi far fatica, ma non è così, sei più libera.”
Eccola qui, la prima lezione. I bambini hanno voglia di immaginare, ne sono capaci, sono maestri in questo. E noi adulti ce ne scordiamo spesso.
“Poi mi piace che la mamma o il papà o tu o lo zio mi leggiate ad alta voce qualche pezzetto.”
Un tempo magico, ma soprattutto dedicato ed intimo. Se leggi ad alta voce, puoi fare solo quello: che bellezza! Una meraviglia per i bambini, un’occasione di stop vero per gli adulti.
“Poi mi piace che non sento i rumori, sento solo quelli del libro.”
Il silenzio… e chi mai avrebbe pensato che i bambini ne avessero bisogno? Chiediamo loro in continuazione di fare silenzio e poi diamo per scontato di essere bravi nel garantirglielo. Ma è davvero così?
Perché questo articolo? Perché credo che possiamo sostenere i bambini nel navigare nella loro fantasia invece che in rete.
Richiede tempo, bisogna sedersi con loro sul divano o per terra, è necessario buttare tutto lontano e immergersi in voci sconosciute provando ad esserci realmente in modo fantastico.
Provateci, è un viaggio meraviglioso.